DIATTO - MASERATI

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1922 - 1926 : Diatto – Maserati
dalla squadra corse Diatto, alla fondazione della casa del  Tridente

1923 - Maserati su Diatto 2 litri

Agli inizi degli anni venti, Alfieri ed Ernesto Maserati sono contesi per la loro bravura, come piloti e come progettisti. Diatto crede nel loro talento e nel 1922, superando le offerte di case concorrenti, li chiama a dirigere la Squadra Corse, dando l’avvio ad anni di fruttuosa progettazione motoristica, gratificata dai successi nelle competizioni. Alfieri Maserati, con una Diatto 3.000, nel novembre 1922 conquista l’Autodromo di Monza, vincendo il Gran Premio d’Autunno - 400 km. alla media di 125 Km/h, tenendo dietro il fortissimo Ugo Sivocci su Alfa Romeo 3.000 -.

E’ il primo di una serie di importanti successi, realizzati anche nelle gare su strada, come le durissime crono-scalate Parma - Poggio di Berceto e Aosta - Gran San Bernardo, vittorie replicate per due anni consecutivi. I fratelli Maserati, assorbiti dal loro prestigioso incarico con la Diatto, sempre più assiduamente soggiornano a Torino, per progettare, collaudare e gareggiare con le Diatto da corsa.

1924 - Maserati/Parenti su Diatto 3 litri

Nel 1923 l’ing. Coda, direttore e progettista della Diatto, realizza 2 motori sperimentali 8 cilindri in linea, 4 litri, accoppiando due blocchi Diatto Tipo 20 di serie. Tra il 1924 e il 1925, Alfieri Maserati, sotto la guida dell’ing. Coda, che chiama “il mio maestro”, sull’esperienza dei prototipi, progetta e costruisce un nuovo motore Diatto, con cilindrata ridotta a 1995 cc.

E’ il primo 8C Diatto costruito da Maserati, motore in alluminio monoblocco in linea, bi-albero, con 2 carburatori Memini e compressore tipo Roots; un’architettura così ben riuscita, che Maserati, quando si metterà in proprio, sfrutterà per molti anni. Nasce la leggendaria 8C Diatto Grand Prix compressore -160 CV - carrozzata da Schieppati, che Maserati presenta a Monza il 14 giugno 1925, in occasione della fondazione, da parte dei sostenitori della Diatto, dello storico “Club dei cento all’ora”.

1925  Monza - G.P. d’Italia -
Fratelli  Maserati su Diatto 8C

Maserati effettua alcuni giri dimostrativi e raggiunge ben 180 km/h tra il generale plauso. In seguito, consegna alla Diatto un secondo motore 8 cilindri costruito e, con la mediazione di Coda, trattiene il prototipo a saldo, per l’opera svolta negli ultimi tempi senza retribuzione, al pari dello stesso Coda. Le finanze della Diatto, malgrado continui a vincere, a piacere e a vendere, con un nutrito portafoglio ordini da evadere, scarseggiano, compromesse dal definitivo mancato incasso, delle ingenti forniture militari al Regno d’Italia.

 

Per Maserati, il successo, l’ammirazione e le tentazioni, non mancano. Il campione Franz Conelli, amico di Bugatti, convince Maserati a installare quel motore Diatto 8C, sulla sua pluri-vittoriosa Diatto-Bugatti da corsa. Il pilota marchese Diego De Sterlich, offre una nuova carrozzeria, verniciata per l’occasione in blu chiaro (tipico colore EB), per sollecitare un’auspicata collaborazione con Bugatti, ma il tentativo va a vuoto.

1924 - G.P. San Sebastian (Spagna)
Maserati/Parenti su Diatto 20

Maserati rimane alla Diatto, coronandone la gloriosa storia sportiva sul podio della Targa e Coppa Florio, del Circuito di Cremona, della Coppa della Consuma, della Susa - Moncenisio, delle Colline Pistoiesi. All’inizio del 1926, quando Diatto si ritira ufficialmente dalle competizioni, il pilota Diego De Sterlich, ammiratore dei fratelli Maserati, rileva dalla Diatto una decina di telai Tipo 30 sport, accessoriati dei cambi e di molte parti meccaniche.

Li fa consegnare ad Alfieri Maserati, convincendolo, anche con aiuti economici, a mettersi in proprio nella costruzione di auto da corsa. Con questi telai Diatto Tipo 30 sport accessoriati e con l’enorme bagaglio tecnico e sportivo ereditato dalla Squadra Corse Diatto, Alfieri ed Ernesto Maserati fondano la casa del “Tridente”.

1923 - Parma-Poggio di Berceto
Maserati su Diatto 20 S

Le prime Maserati, auto-telai motorizzati Diatto, sono numerate progressivamente dal n.011, che indica l’undicesimo dei motori precedentemente elaborati e/o costruiti da Alfieri Maserati per le Diatto da corsa, alcuni dei quali montati su richiesta, sia dalla stessa Diatto a Torino, che direttamente dalla Maserati, allora a Bologna:
DIATTO 4 Cilindri : 20S/2000; 20H-S/6000; 23S/2300; 26S/2600; 30S/300; 35SS/3500;
DIATTO 8 Cilindri : 20SSMB/2000; 40MM/4000; 40BTS/4000; 40BTF/4000;
MASERATI 8 Cilindri: TIPO 26: MB/1500.

Alla “Targa Florio” del 1926, Maserati è iscritto con una Diatto 2 litri 8C Grand Prix compressore. Invece si presenta in gara, con la Sua prima Maserati “Tipo 26”, che è una Diatto Grand Prix modificata, con motore ridotto da 2000 a 1500 cc, per adeguarsi alle prescrizioni del nuovo regolamento internazionale. Le Diatto Grand Prix, evolute sotto lo stemma del Tridente, per tanti anni ancora saranno vittoriose, riconfermando la loro superiorità progettuale e tecnologica (consulta sul sito, i documenti originali Diatto-Maserati). Molti gentleman-driver, quando Diatto nei primi anni trenta cesserà la produzione, inizieranno a portare le loro Diatto da corsa, ancora competitive, dai fratelli Maserati.

 

1926 - Maserati lascia la Diatto e si mette in proprio

 

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Note legali

Realizzazione